In visita a Firenze ho avuto il piacere di entrare alla mostra nel palazzo strozzi di Ai Weiwei, Artista dissidente di origine cinese impegnato nella critica alle politiche contro i profughi e rifugiati, e famoso per essere critico della posizione del governo cinese sulla democrazia e diritti umani, il che lo ha portato diverse volte agli arresti e altri soprusi. Attraverso le sue istallazioni, le opere e la bellezza dei materiali plasmati da artigiani, fa riflettere e lancia messaggi sociali e politici come critica alla società contemporanea, con l’animo di creare coscienza e di migliorarla. Ai Weiwei, ha sempre approfittato della potenza dei social network per diffondere le sue opere e il suo parere politico, tramite i suoi account di Instagram e Twitter, dove può raggiungere un numero illimitato di “seguitori”. Ha cominciato la su storia nelle reti nel 2005 su richiesta del portale cinese SINA, la più grande piattaforma internet in Cina, inizia a tenere un blog con fotografie per documentare l’attività artistica e vita personale, utilizzandola piattaforma per esprime le sue idee sull’arte, l’architettura, la politica e la cultura fino che nel 2009 il blog è stato oscurato. Dopo di che ha cominciato a usare Twitter impiegando al meno 8 ore al giorno usando l’account @aiww, nei quattro anni successivi ha pubblicato 100.000 tweet raggiungendo centinaia di migliaia di follower, fino che 2013 ha dichiarato di dover smettere di twittare ma ha promesso che l’account sarebbe rimasto aperto. I suoi interventi sui social media con tempo assumono la valenze di una uova dorma d’arte. Ha affermato infatti:
“Penso che l’arte non avrà nessun tipo di futuro se non riuscirà ad adattarsi alla tecnologia e alla vita di oggi”
\r\nAlla fine del percorso della mostra di palazzo Strozzi, dedica un padiglione chiamato SELFIE riportando le fotografie pubblicate i Instagram

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